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Comunicazione Riunione Straordinaria Soci

30.04.2020

Caro socio, sei ufficialmente convocato all’assemblea straordinaria dei soci Artemixia che si terrà:

In prima convocazione il 12 maggio 2020 alle ore 21.00 a mezzo Skype o Zoom.

In seconda convocazione mercoledì 13 maggio 2020 alle ore 18.00.

Mandaci una mail per ricevere il link di accesso alla riunione.

Ordine del giorno:

  1. variazione dello Statuto ex. dl 117/2017
  2. approvazione del rendiconto anno 2019
  3. ri-calendarizzazione eventi per l’anno 2020

Il Direttivo saluta.

Convocazione Assemblea Soci

Caro socio, sei ufficialmente convocato all’assemblea annuale dei soci Artemixia APS ETS che si terrà:

In prima convocazione il 27 luglio 2019 alle ore 8.00 presso la sede sociale.

In seconda convocazione in data 27 luglio 2019 alle ore 13.00 presso la sede sociale in via Mastri, 32/g fr. Argentera – Rivarolo Canavese – cap 10086.

Ordine del giorno:

  1. approvazione del rendiconto anno 2018
  2. progetti per l’anno 2019

Il Direttivo saluta.

QUEEN EYE – CHI SONO LE NUVOLE

Domenica 9 giugno alle ore 18.00 al Castello di Susa, all’interno della mostra “QUEEN EYE, uno sguardo al femminile”, il Museo Civico Castello di Adelaide Città di Susa e Associazione Artemide, in collaborazione con Associazione Artemixia, presentano l’evento “Chi sono le nuvole”: perfomance live di Henni Rissone e Rosalba Castelli, “un racconto in forma di carne e cielo”, un viaggio intorno alla costruzione e svelamento del sé. Per volere delle artiste l’evento sarà dedicato a Melania e Chris, le due ragazze vittime di aggressione lesbofobica da parte di quattro giovani uomini. “Il recentissimo spiacevole avvenimento accaduto a Londra ribadisce la necessità di iniziative di sensibilizzazione culturale come questa per evidenziare il bisogno di una narrazione altra dell’amore tra due donne” dichiarano le artiste.

Prendendo le mosse dal mediometraggio di Pier Paolo Pasolini “Che cosa sono le nuvole” del 1967 e collegandolo al progetto pittorico C(i)elate, realizzato da Rosalba Castelli e le cui opere sono esposte all’interno della mostra, la performance tenta il racconto di questa umana ricerca.

“La verità soggettiva è così frangibile ed eterea come una nuvola ma altrettanto meravigliosa. Nasciamo pre-detti in un mondo che ci conforma a una immagine e siamo come burattini sospinti nel teatro del mondo, recitiamo un testo pre-giudiziale che è l’unico, paradossalmente, che ci consente un ingresso in scena”, racconta Henni Rissone, psicologa e ideatrice della performance, e prosegue: “Qualcosa però, sottoforma di domanda, nel momento in cui incontra un ascolto da parte di un altro – non un altro qualsiasi – consente il riconoscimento di quella verità senza testo e può dare forma a una bellezza senza nome non più pre-giudicata ma semplicemente “straziante”. Dopo aver preso consapevolezza di ciò che si è e di quello che si può essere con l’altro, allora ci si può rivolgere al mondo portando, ognuno a modo suo, la propria bellezza.” Nel cortometraggio di Pasolini a interrogarsi su cosa sia la verità è un Otello sconcertato, impersonato da Ninetto Davoli: “Ma allora qual è la verità? Quello che penso io di me, quello che pensa la gente o quello che pensa quello là dentro?”. La risposta che gli fornisce Totò nei panni di Jago è illuminante: “Senti qualcosa dentro di te? Concentrati bene! Senti qualcosa? Eh? Quella è la verità… Ma ssst, non bisogna nominarla, perché appena la nomini non c’è più…”

Nel progetto pittorico C(i)elate, protagonista è la verità nascosta, qui rappresentata nella forma di amore tra due donne, restituito da uno sguardo di donna, armonie cesellate in scorci di cielo, denudate della loro nudità, mostrate ma celate; spesso obbligate a nascondersi, nell’opera sono c(i)elate nello svelamento. R. Castelli ottiene questo risultato sperimentando un linguaggio pittorico che vuole ricordare il negativo fotografico, dove le luci prendono il posto delle ombre e viceversa. L’intento è quello di raccontare, attraverso l’epurazione dell’elemento carnale, una verità spesso raffigurata al contrario ponendosi in assoluta antitesi alla rappresentazione dell’amore saffico che si richiama all’immaginario di stampo pornografico maschile, evidenziando al contempo la legittimità di un amore considerato ancora in molte società non autorizzato.

Lo “sguardo di donna” è il tema intorno al quale si sviluppa l’intero progetto rappresentato dalla mostra Queen Eye promossa da Associazione Artemide, ideazione e curatela di Stefano Angelo Paschero. Regine, madri, imprenditrici, migranti… le donne sono protagoniste della mostra nelle loro mille sfaccettature. Sulle tele o davanti all’obiettivo prendono vita i lavori degli artisti Gabriele Bosco, Anna Branciari, Gianni Caruso, Rosalba Castelli, Venere Chillemi, Pamela Cirella, Enzo Gargano, Sara Francesca Molinari, Matilde Negro, Anna Olmo, Davide Pognant Gross e Marco Sciarpa. “Settanta opere selezionate per la loro capacità di indugiare sul femminile”, racconta Paschero, “La mostra porta così alla luce storie sconosciute di donne, di ordinaria quotidianità, elevandole a narrazione metaforica e poetica.”

La mostra, patrocinata dalla Città di Susa, inaugurata il 26 aprile è visitabile fino al 16 giugno nei seguenti orari: venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.

Riferimenti telefonici – e-mail: 3711607141 castellosusa@gmail.com

Muta la Pelle del Mondo SLOW MOB

COMUNICATO STAMPA

Domenica 31 marzo a Torino “Muta la Pelle del Mondo” uno slow mob da Piazza Castello a Piazza San Carlo in memoria delle vittime del Mar Mediterraneo.

MUTA LA PELLE DEL MONDO

Domenica 31 marzo alle 16.30, nel centro di Torino, Associazione Artemixia promuove “Muta la Pelle del Mondo” uno slow mob aperto al pubblico in memoria dei migranti morti nel Mar Mediterraneo, una camminata lenta e muta tanto che i partecipanti porteranno una benda sulla bocca. “Una chiamata al silenzio, per urlare” secondo le parole di una delle organizzatrici, Henni Rissone, psicologa e Presidente di Associazione Artemixia: “l’intenzione è quella di stare: portare, per qualche ora, la nostra presenza senza parole nel centro di Torino, denso di suoni e colori, al fine di destare attenzione sul vuoto, sul senza, sulla mancanza. Vorremmo indurre ad un pensiero per accompagnare “a casa”, simbolicamente, per mezzo di un gesto semplice e delicato, le tante anime disperse. Muta la pelle del mondo perché cambia continuamente: è meticcia.  Muta la pelle del mondo perché non può dire altro rispetto a quello che è. Muta la pelle del mondo perché attonita di fronte alle drammatiche vicende di questi tempi. La pelle è ciò che separa il nostro interno dall’esterno, è ciò che ci veste e protegge ma anche ciò che ci rende permeabili e, di conseguenza, siamo ciò che accade attorno a noi ma possiamo anche condizionare quel che accade intorno a noi.”

Chi vorrà partecipare è invitato a vestirsi, possibilmente, con colori scuri. Il ritrovo è in Piazza Castello, dove verrà consegnata ad ognuno una benda da mettere sulla bocca. Il corteo attraverserà lentamente via Roma per finire in Piazza S. Carlo. La manifestazione è patrocinata dalle Circoscrizioni di Torino 1 e 4.

Lo slow mob si inserisce all’interno di un percorso di sensibilizzazione e di recupero di una narrazione che privilegi la dignità e il rispetto nei confronti dei tanti essere umani che lasciano la propria casa vestiti solo delle proprie speranze. “Di Speranze in Viaggio” è infatti il titolo della collettiva d’Arte Contemporanea promossa da Associazione Artemixia e curata da Rosalba Castelli, artista conosciuta sulla scena torinese per l’impegno profuso nei confronti delle tematiche a sfondo sociale. Per la collettiva sono state selezionate le opere di Vadis Bertaglia, Flavio Ullucci, Anna Olmo, Claudio Bellino, Beppe Gromi, Angelo Caforio, Maids Wallace, Federica Nardi, Carola Palazzi Trivelli, Laura Pulvirenti, Marta Tamburini, Francesca Ilva Carosi, Nunzio De Nigris, Giovanna Carmela Sinatra e della stessa Rosalba Castelli. Quindici artisti dialogano attraverso il proprio personale metro espressivo, usando i canali della pittura, della scultura e della poesia, per rispondere al tema proposto: “Disperate, di sperate, di speranze in viaggio, in voce di drammi umani sussurrati in forma d’arte”.  Per dirla con le parole di Rosalba Castelli: “Ci troviamo in un momento di emergenza culturale in cui l’artista è chiamato a prendere una posizione e usare la propria Arte come mezzo/megafono con il quale tentare una necessaria “Opera di Sensibilizzazione” nei confronti di un popolo che è stato anestetizzato. Per mezzo di un’Arte investita di responsabilità sociale, operiamo nel tentativo di restituire, almeno in parte, una dignità esistenziale non solo alle vite impegnate in viaggi della speranza ma anche alle stesse speranze in viaggio, alla disperata speranza per un esito migliore per la propria umana sorte. Il mio obiettivo ultimo si riassume nel motto: “Uniamo l’arte e facciamo la nostra parte!”. Vorrei, infatti, che uniti in questa collettiva, le voci di tutti questi artisti si rafforzassero in un collettivo, in un movimento artistico nuovo e necessario, impegnato nell’interpretazione e decodifica dei grandi temi sociali e nella restituzione degli stessi in forma d’arte, nel tentativo di indurre il pubblico in una riflessione costruttiva ed emancipata.”

La mostra, presentata in anteprima al teatro Astra il 06 marzo, durante “Due gocce nella polvere” il monologo di Alassane Conde, giovane africano richiedente asilo politico, è stata successivamente inaugurata lo scorso 21 marzo in occasione delle Giornata Mondiale per l’Eliminazione delle Discriminazioni Razziali presso l’Ecomuseo Urbano di via Medici 28 in collaborazione con Circoscrizione Torino 4, seguita da un incontro di approfondimento sui temi dell’immigrazione, dell’integrazione, dell’accoglienza e dell’errata percezione del senso di emergenza che ha messo in luce due esempi di integrazione derivanti da esperienze diverse, quella teatrale del progetto Black Fabula e quella sportiva di Balon Mundial e ha visto intervenire Monica Cerutti, Assessora Diritti Civili e Pari Opportunità Regione Piemonte, Ombretta Bertolo, sindaca del Comune di Almese, comune esempio positivo di integrazione riuscita, Luca Pidello, Vicepresidete e Coordinatore Circoscizione IV e Sara Cariola, Coordinatrice Circoscrizione IV, Commissione Cultura. La mostra, a ingresso gratuito, è visitabile fino al 30 marzo dalle 16.30 alle 19.30.

L’associazione di promozione sociale Artemixia promuove l’arte in tutte le sue svariate forme, ispirandosi all’idea di cultura come fatto pubblico e collettivo, come un bene di carattere sociale, che concorre alla complessiva crescita civile di tutta la comunità. Il suo scopo è quello di sviluppare percorsi formativi e artistici differenti e innovativi, inventando uno spazio per poter “creare l’inedito”.

Di Speranze in Viaggio

COMUNICATO STAMPA

“Di Speranze in Viaggio”: in Circoscrizione IV Città di Torino, una collettiva d’Arte e un incontro di approfondimento nella Giornata Mondiale per l’Eliminazione delle Discriminazioni Razziali

In occasione della Giornata Mondiale per l’Eliminazione delle Discriminazioni Razziali, giovedì 21 marzo dalle 18.30 alle 20.30, Associazione Artemixia e Circoscrizione 4 Città di Torino, organizzano presso l’Ecomuseo Urbano di via Medici 28 a Torino, l’inaugurazione della collettiva d’Arte Contemporanea “Di Speranze in Viaggio” seguita da un incontro di approfondimento “Immigrazione, accoglienza, integrazione, errata percezione del senso di emergenza”. L’evento, a ingresso gratuito, è patrocinato anche da Regione Piemonte. La mostra sarà visitabile fino al 30 marzo dal lunedì al sabato (16.30-19.30). Domenica 31 marzo, in conclusione della proposta di riflessione sul tema, Associazione Artemixia, promuoverà lo slow mobMuta la pelle del mondo”, una camminata lenta e silenziosa aperta a tutti in memoria dei migranti morti nel mar Mediterraneo. Ritrovo in Piazza Castello a Torino alle 16.30.

Vadis Bertaglia, Flavio Ullucci, Rosalba Castelli, Anna Olmo, Claudio Bellino, Beppe Gromi, Angelo Caforio, Maids Wallace, Federica Nardi, Carola Palazzi Trivelli, Laura Pulvirenti, Marta Tamburini, Francesca Ilva Carosi, Nunzio De Nigris e Giovanna Carmela Sinatra. Quindici gli artisti che dialogano attraverso il proprio personale metro espressivo, usando i canali della pittura, della scultura e della poesia, per rispondere al tema proposto da Associazione Artemixia e Circoscrizione 4 Torino.

“Disperate, di sperate, di speranze in viaggio, in voce di drammi umani sussurrati in forma d’arte” : questa è la poetica che fa da filo conduttore alle opere selezionate.  Per dirla con le parole di Rosalba Castelli, qui presente nella doppia veste di artista e curatrice della collettiva stessa: “Si tratta di vite in viaggi della speranza ma anche di speranze in viaggio, di disperata speranza per un esito migliore per la propria sorte che in molti casi si traduce in morte. Troppo spesso, invece di incontrare mani tese e commozione empatica, queste vite vengono trasformate in numeri e svilite da politiche della (dis)integrazione su piatti contornati da paure e vili sentimenti che gonfiano gli egoismi e i timori di altri esseri umani convinti di sentirsi più sicuri e, assurdamente, primi rispetto agli ultimi.”

All’inaugurazione seguirà un incontro di approfondimento aperto al pubblico sui temi dell’immigrazione, dell’accoglienza, dell’integrazione e dell’errata percezione da parte degli italiani del senso di emergenza del fenomeno migratorio alla luce dei dati raccolti nel Dossier Statistico Immigrazione 2018. Da questi dati risulta evidente che, per l’incidenza che l’immigrazione ha sulla spesa pubblica italiana, chi arriva sul territorio dello Stato è da considerarsi un costo solo se non gli viene concesso di accedere al mercato del lavoro con pari opportunità e diritti dei cittadini italiani. Migliorare l’integrazione nel Paese può rappresentare dunque una risorsa. Ma l’Italia è anche il paese nel quale è stata data vita (e morte) al modello di accoglienza, inclusione sostenibile e funzionante, studiato e invidiato a livello internazionale, che conosciamo come il “modello Riace”.

Esempi di buone pratiche di accoglienza e integrazione sono presenti anche in Regione Piemonte e, durante l’incontro, verranno messi in luce due esempi derivanti da esperienze diverse, quella teatrale del progetto Black Fabula e quella sportiva di Balon Mundial.

Interverranno:

Luca Pidello, Coordinatore Circoscizione IV, Commissione Sanità, Servizi sociali, Integrazione, Quartieri;

Marta Tamburini, mediatrice culturale;       

Monica Cerutti, Assessora Diritti Civili e Pari Opportunità Regione Piemonte;

Per Black Fabula, progetto di integrazione teatrale di accoglienza e nome dell’omonima compagnia composta da giovani provenienti da diversi paesi africani, sostenuta dalle associazioni Fabula Rasa, MOV Moderne Officine Valsusa e dal Comune di Almese che, nel gennaio 2015, accolse 51 richiedenti asilo politico:

Ombretta Bertolo, sindaca del Comune di Almese, comune esempio positivo di integrazione riuscita;

Beppe Gromi, regista, direttore artistico della compagnia Fabula Rasa, ideatore del progetto Black Fabula;

Alassane Conde, protagonista dello spettacolo “Due gocce nella polvere”, richiedente asilo politico originario della Guinea Conakry, inserito nel progetto Black Fabula e A.B.C. Accoglienza Bene Comune.

Per Balon Mundial progetto di integrazione per la promozione delle persone e delle identità culturali attraverso lo sport come strumento di aggregazione e partecipazione, contro ogni discriminazione:

Elena Bonato, coordinatrice progetti educativi per Balon Mundial;

Alessandra Porcu, dirigente squadra di calcio femminile Queens composta da richiedenti asilo, rifugiate e donne, italiane e non, provenienti dal territorio torinese;

Sara Peters, operatrice accoglienza donne per Cooperativa Sociale Progetto Tenda onlus;

Mara, giocatrice diciottenne della squadra Queens, richiedente asilo politico originaria della Nigeria.

Conclusioni di Andrea Contratto, operatore dell’integrazione per Associazione Mastropietro;  

Moderatrici: Rosalba Castelli, vicepresidente Associazione Artemixia e Sara Cariola, Coordinatrice Circoscrizione IV, Commissione Cultura.

Famiglie mettiamoci la faccia Circoscrizioni Tour – Bela Rosin

Famiglie: mettiamoci la faccia! Circoscrizioni Tour, la chiusura del cerchio al Mausoleo della Bela Rosin.

 

Domenica 30 settembre alle ore 16.00 presso il Mausoleo della Bela Rosin, a Torino Str. Castello di Mirafiori 148/7, Associazione Artemixia inaugura la tappa finale, che rappresenta “la chiusura del cerchio”, del Circoscrizioni Tour della mostra “Famiglie: mettiamoci la faccia!” dell’artista Rosalba Castelli. L’esposizione vuole indurre lo spettatore a riflettere sul tema delle famiglie considerate nelle varie forme e peculiarità. Il progetto artistico e sociale, partito a marzo da Piazza Castello in Sala Mostre Regione Piemonte e approdato in tutte le 8 circoscrizioni di Torino, completerà il suo tour in Circoscrizione 2 nel Pantheon torinese che sorge nel quartiere di Mirafiori. Il progetto artistico non è solo proposta di riflessione attraverso la visione delle opere, essa è  altresì contenitore all’interno del quale il messaggio espresso viene ulteriormente sviscerato attraverso perfomances, convegni, letture, concerti, contest fotografici. Fino al 21 ottobre la mostra sarà visitabile, ad ingresso libero, martedì, giovedì e venerdì dalle 09.00 alle 13.00 e sabato e domenica dalle 15.00 alle 18.30. Tutti i dettagli su www.artemixia.it.

 

L’inaugurazione si aprirà con il benvenuto a cura di Luisa Bernardini, Presidente di Circoscrizione 2, Patrizia Zanetti, in rappresentanza di Biblioteche Civiche Torinesi e Rosalba Castelli, l’artista ideatrice e autrice del progetto e Vicepresidente di Associazione Artemixia.  A seguire il concerto acustico del duo R’n’J dei fratelli Jordan e Riccardo D’Uggento. Il pomeriggio proseguirà con gli interventi di Monica Cerutti, Assessora alle Pari Opportunità e Diritti Civili per Regione Piemonte, Marco Giusta, Assessore alle Pari Opportunità e Famiglie per Città di Torino e Riccardo Zucaro, Vicepresidente di Arcigay Torino e rappresentante di CasArcobaleno. Infine la performance di espressione corporea “Tavolozze Armoniche” di Henni Rissone e Jordan D’Uggento, toccherà il tema del percorso che conduce all’umanizzazione dell’individuo: dalle varie identità imposte dalla società alla libera espressione delle diverse personalità e sensibilità di ognuno.

 

Giovedì 11 ottobre dalle ore 10.00 alle 12.00, in occasione della Giornata mondiale del Coming Out, verrà promosso un incontro con gli studenti dell’I.I.S. Primo Levi volto ad approfondire il tema della mostra e della ricorrenza attraverso le letture recitate dall’attore e cabarettista Diego Casale. Ad accogliere i ragazzi, oltre a Monica Cerutti, a Luisa Bernardini, Rosalba Castelli e Riccardo Zucaro anche Francesca Leon, Assessora alla Cultura per Città di Torino e Fabio Versaci, Presidente del Consiglio Comunale.

 

Infine domenica 21 ottobre, dalle ore 15.00 alle 17.00, il finissage sarà il momento  in cui la parola verrà data ai veri protagonisti del progetto: le famiglie che hanno messo la loro faccia per la realizzazione dei ritratti e che hanno partecipato al contest fotografico. Seguirà la performance “Chi sono le nuvole”  di Henni Rissone e Rosalba Castelli. In rappresentanza della Regione Piemonte e della Città di Torino, saranno presenti Monica Cerutti e Enzo Lavolta, Vicepresidente Vicario del Consiglio Comunale.

 

Famiglie: mettiamoci la faccia! Circoscrizioni Tour” è un percorso di crescita e unificazione del territorio promosso da Associazione Artemixia e realizzato anche grazie alla collaborazione di Biblioteche Civiche Torinesi, CasArcobaleno, A.GE.D.O. Torino, Associazione fotogiornalistica eikòn, Pr Grafica Online, Sicurezza e Lavoro, Sunderam Identità Transgender Onlus, Compagnia Nuove Forme con il Patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino e di tutte le Circoscrizioni torinesi.

 

L’Assessora Monica Cerutti considera il lavoro artistico di Castelli “un urlo di protesta contro chi vorrebbe discriminare alcune forme di amore”, e ricorda che: “È fondamentale che esistano molti linguaggi che possano far riflettere. Regione Piemonte, oltre ad aver approvato la legge 5 del 2016 contro ogni forma di discriminazione, appoggia ogni forma di diffusione dei temi di pari opportunità.”

 

“Ha attraversato tutte le circoscrizioni il messaggio della mostra, chiaro e necessario: tutte le famiglie, di qualsiasi composizione, possono serenamente “metterci la faccia” nonostante ancora oggi la piena equiparazione anche legislativa non sia raggiunta.” dichiara l’Assessore Marco Giusta e prosegue: “Le famiglie che decenni fa erano considerate “fuori dalla norma”, al punto da definirle “formazioni sociali specifiche”, sono dappertutto, in centro come nelle periferie, e oggi possono vivere apertamente grazie al cambiamento sociale e culturale costruito negli anni, fortemente sostenuto dall’Amministrazione torinese, e consolidato anche con iniziative come queste.”

 

Del resto, “la vicinanza è necessaria”, sottolinea Rosalba Castelli e continua “per questo cerco anche il coinvolgimento attivo del pubblico al quale chiedo di essere “Opera con le mie opere”, invitando ognuno a prendersi cura del quadro che gli pongo in grembo. All’inizio le persone, di fronte all’insolita richiesta, reagivano con stupore misto ad emozione. Gli osservatori sono abituati a fruire dell’arte in modo passivo: in genere i quadri sono appesi al muro e il pubblico sta al di qua dell’opera d’arte. Desideravo che le persone considerassero i miei ritratti come dei soggetti con i quali poter interagire. Da questa interazione nasce un’opera d’arte inedita ogni volta: il pubblico è sempre diverso e diverso è il modo in cui ognuno recepisce la mia richiesta. Questa idea è nata durante il Circoscrizioni Tour alla fine del convegno “omo-lesbo-bi-trans fobia”. Il momento in cui mi sono emozionata di più? Quando ho visto un uomo cullare uno dei miei ritratti raffigurante una famiglia composta da due madri e un ragazzino. È stato davvero commovente”. L’artista, inoltre, sostiene che la sua stessa scelta stilistica sia metafora di questa esigenza di vicinanza nei confronti delle famiglie e delle persone: “Su quei tratti era mancato il tatto, per questo motivo ho realizzato i quadri con carta, gessetto e strati di carezze. Ho impiegato 9 mesi per realizzare il progetto che ha visto la luce a marzo 2017. Alla fine del tour la mostra sarà stata allestita in 18 luoghi diversi, in 18 mesi. Adattare questo lavoro, ad ogni luogo in cui ho avuto la possibilità di esporlo, richiede sempre molto lavoro, ma ciò è necessario perché il cuore pulsante che dà vita a tutto questo è il messaggio che sta alla base e questo richiede impegno, tempo, vicinanza alle persone, dialogo e cura, gli stessi ingredienti necessari per costruire una famiglia.”

 

Il progetto consiste in una raccolta di 21 ritratti e altrettante fotografie raffiguranti un campione rappresentativo di unioni che affermano il loro sentirsi “famiglia”. L’obiettivo è quello di mostrare la bellezza contro cui si scagliano le definizioni politico-giuridiche di nuova coniazione e sottolineare nella differenza, derivante dalla peculiarità di ogni legame e unione familiare, l’assenza di diversità. Coppie di fatto, conviventi, unioni omosessuali con o senza figli, famiglie allargate e mono-genitoriali, hanno messo la propria faccia all’interno di una cornice che dichiara il loro essere “famiglia” e che si contrappone alla maschera spersonalizzante della cornice “formazione sociale specifica” (definizione attribuita alle unioni omosessuali all’art. 1 comma 1 della legge 76/2016 sulle Unioni Civili).

 

Partners:

 

L’associazione di promozione sociale Artemixia promuove l’arte in tutte le sue svariate forme, ispirandosi all’idea di cultura come fatto pubblico e collettivo, come un bene di carattere sociale, che concorre alla complessiva crescita civile di tutta la comunità. Il suo scopo è quello di sviluppare percorsi formativi e artistici differenti e innovativi, inventando uno spazio per poter “creare l’inedito”. www.artemixia.it.

 

CasArcobaleno nasce come progetto nel 2012, su iniziativa del Comitato Territoriale Arcigay “Ottavio Mai” Torino, e inaugura i suoi spazi il 25 aprile 2015, in un quartiere fitto di contrasti e di dialoghi, di incontri e di necessità: Porta Palazzo. CasArcobaleno risponde ad alcune esigenze della città e della sua popolazione, è anche un luogo di incroci e contraddizioni, di sovrapposizioni e contaminazioni, di cittadinanza attiva e consapevole che fa vivere l’incontro e l’apertura con gruppi e associazioni LGBTQI e non.

 

A.GE.D.O. Torino è un’associazione di genitori, parenti e amici di uomini e donne omosessuali, bisessuali e transessuali che si impegnano nell’offrire supporto nel processo di piena accettazione dell’identità delle persone LGBT attraverso il dialogo con singoli genitori e incontri di mutuo aiuto con gruppi.

 

Sicurezza e Lavoro, associazione nata a Torino nel 2010, promuove in tutta Italia la tutela dei diritti sul lavoro (pari opportunità, salute e sicurezza in particolare), formazione, occupazione e auto-imprenditoria, soprattutto dei giovani.

 

 

L’artista

 

Rosalba Castelli si avvicina al mondo dell’arte figurativa spinta da un’urgenza espressiva e, successivamente, diventa allieva dei maestri Luigi Boccardi, Marco Longo e Carlo Giacone. Nella sua ricerca affronta tematiche intime per poi confrontarsi con la realtà che la circonda utilizzando il mezzo artistico, unitamente alle sue conoscenze etnografiche e sociologiche, per veicolare messaggi su diritti civili e minoranze, esprimendo la propria posizione civica. Autrice delle raccolte “Stati d’Anima” (2012-13), “Stanze” (2014) e “dalla donna alla Donna” (2016), nel 2017, con il progetto “Famiglie: mettiamoci la faccia!” l’artista sfida il pregiudizio e l’imprecisione del compromesso politico e giuridico e si pone tra la compensazione del gap formativo sociale e la resistenza culturale. Nel 2018 Rosalba porta alla luce il progetto “C(i)elate” che ripercorre il tema dell’amore tra due donne, collocando l’armonia dei corpi in scorci di cielo; spesso obbligate a nascondersi, nell’opera sono c(i)elate nello svelamento. Castelli propone altresì forme di interazione con l’osservatore, che vanno dall’allestimento di site-specifics nei quali il fruitore è invitato ad agire con l’opera, all’intervista semi-strutturata di tipo qualitativo, al connubio con performance, allo scopo di indagare il livello di riscontro da parte del pubblico del messaggio portato.